giovedì 31 dicembre 2009

UNDERSTANDING DWARVES - CAPITOLO 5 - LA TERZA ERA - I SETTE ANELLI - EREBOR E LA BATTAGLIA DI AZANULZIBAR - I NANI NASCONO DALLA PIETRA?

CAPITOLO 5 - LA TERZA ERA - I SETTE ANELLI - EREBOR E LA BATTAGLIA DI AZANULZIBAR - I NANI NASCONO DALLA PIETRA?
Ben tre stirpi di Nani ora si sentono esuli da Khazad-dum, rinominata Moria.
La sorte dei figli di Durin è ora indissolubilmente legata agli Anelli: è mediante essi che cercano di recuperare il potere perduto a Moria.
Per volere di Aule essi sono resistenti, e pertanto gli anelli non li corrompono come per gli Umani, non diventano Spettri dell'Anello. L'unico effetto apparente è che ne acuiscono la brama e ne accendono l'ira, facendoli comunque precipitare in disgrazia.
Grazie agli anelli vengono creati i Sette tesori degli antichi Re, ma essi ben presto vengono saccheggiati dai draghi, cosa che ha come conseguenza anche che alcuni degli Anelli vengono consumati dal loro fuoco.
Forse anche il seguente è uno di questi casi:
"... dicono che Frumgar fosse il nome del capitano che aveva condotto il suo popolo all'Eotheod. Di suo figlio FRAM si racconta che fu egli a uccidere SCATHA, il grande drago di Ered Mithin...
... [Fram] si trovò a dover sostenere una controversia con i Nani che reclamavano il bottino di Scatha..." [Signore degli Anelli, Appendice A]

Sicuramente ora si conosce che Sauron recuperò alcuni degli Anelli superstiti ed è ben noto che il drago SMAUG fu attirato ad EREBOR dal grande tesoro di THROR e costrinse i pochi superstiti del suo attacco alla fuga.
Essi -doppiamente esuli, da Moria e da Erebor - vagarono lungamente per i Monti Azzurri, fino a quando l'Anello fu ceduto al figlio Thrain da Thròr, che si allontanò dagli altri con il solo Nar, recandosi a Moria.
Passarono il vallico Cornorosso, arrivando ad Azanulbizar, e trovarono il cancello di ingresso aperto. Thròr entra, mentre Nar, timoroso, rimane in attesa fuori per giorni finche si sentì lo squillo di un corno, seguito da un corpo senza testa gettato fuori, cui segue subito la testa. Gli Orchi deridono il vecchio Nar, dicendo che lo lasciano in vita perché gli serve da messaggero. Sulla testa, che è proprio quella di Thròr, vi è inciso con rune crudeli il nome del capo orco AZOG. Gli orchi deridono ulteriormente Nar gettandogli un sacchetto che contiene alcune monetine di rame. Nar allora fugge, mentre gli Orchi fanno a pezzi il corpo.
Saputa la notizia, in tre anni Thrain raduna un esercito, che comprende anche Nani di casate diverse da quella di Durin, e porta guerra in tutte le fortezze orchesche, da Gundabad al Fiume Iridato, fino a costringere tutti gli orchi superstiti in Moria.
Lo scontro finale, noto come la Battaglia di AZANULBIZAR avviene al Mirolago, ed è tale che "... al ricordo della quale ancora oggi gli Orchi rabbrividiscono e i Nani piangono..." [Signore degli Anelli, Appendice A]
In essa muoiono Frerin figlio di Thrain e il suo parente Fundin, padre di Balin. Thrain stesso viene ferito, così come suo figlio Thorin Scudodiquercia.
Mentre la battaglia è in atto sopraggiungono i rinforzi dai Colli Ferrosi, guidati da Nain figlio di Gror.
Davanti al Cancello di Moria si consuma il duello tra Nain e Azog, comandante supremo degli Orchi. Nain muore col collo spezzato, ma intanto i nani intorno ai duellanti hanno messo in rotta gli orchi.
Azog fugge verso il cancello, ma viene raggiunto e ucciso da Dain Piediferro, figlio di Nain.
Thrain, privo di un occhio, vorrebbe entrare in Moria, ma gli altri Nani si rifiutano: "Tu sei l'erede di Durin e noi ti abbiamo seguito per vendetta, ma il suo sapore non è dolce. Khazad-dum non era la nostra dimora". Questo per quanto riguarda le altre stirpi. E Dain stesso, che appartiene alla stirpe di Durin, aggiunge: "Tu sei il padre della nostra gente, ma non vogliamo entrare in Khazad-dum, siamo troppo pochi per farlo, il tempo della riscossa non è ancora giunto. Io ho visto attraverso il cancello e dentro c'è il flagello di Durin ad attenderci.". con tale nome indicavano il Balrog. Thrain si vede così costretto a rinunciare, pur con rimpianto.
I morti sono numerosissimi e per questo i Nani si vedono costretti, per la prima volta nella loro storia, a fare una pira per i corpi della loro gente. Sono i cosiddetti "Nani bruciati" e da allora avere tra gli avi uno del novero è considerato motivo di sommo orgoglio tra i Figli di Aule.

E' interessante poi notare come Dain tra i motivi del rifiuto di penetrare in Moria metta che i Nani sono troppo pochi per farlo. E' un fatto appurato che i Nani stavano diminuendo di numero, e non solo per i pericoli della Terra di Mezzo e per la bellicosità dei figli di Aule:
"... c'erano poche Nane, probabilmente appena un terzo dell'intera popolazione. esse si allontanano dalle loro dimore assai di rado e soltanto in casi di estrema necessità [come del resto accade anche per elfe, umane ed hobbit!!, N.D. Palamorn]. La loro voce, il loro aspetto e, quando viaggiavano, anche il loro abbigliamento sono talmente simili a quelli dei Nani maschi che agli occhi e alle orecchie della gente di altri paesi non sanno distinguerle: questo è all'origine dell'errata credenza degli Uomini, secondo cui non esistono le Nane e i Nani "NASCONO DALLA ROCCIA". [Signore degli Anelli, Appendice A]
E' quindi per la scarsità di Nane e per la loro cultura monogama e con un solo compagno per la vita che il numero dei Nani non aumenta, e sembrano destinati a rimanere pochi.

I ruscelli felici scorreranno,
i laghi brilleran nella campagna
e dolori e tristezza svaniranno
al ritorno del re della Montagna

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