giovedì 31 dicembre 2009

UNDERSTANDING DWARVES - CAPITOLO 2 - DELLA CREAZIONE E DEI SUOI PERICOLI - LE SETTE STIRPI DEI NANI

CAPITOLO 2 - DELLA CREAZIONE E DEI SUOI PERICOLI - LE SETTE STIRPI DEI NANI
In Tolkien il concetto di "creazione" è strettamente legato a quello di "caduta" e di "corruzione".
L'attività subcreativa è somma attività dell'essere senziente, ma è potenzialmente pericolosa, anche quando fatta a fin di bene:
"... questo male spaventoso può nascere, e di fatto nasce, da una radice apparentemente buona, e il desiderio di fare del bene al mondo e agli altri -in fretta e secondo i progetti del benefattore- è un tema ricorrente..." [Lettera 131]
Caduta e corruzione sono in Tolkien all'origine dell'ingresso di ogni popolo nella storia e sono inscindibili in ogni opera creativa. Esempi ne sono il confronto con i limiti (quali la mortalità) che porta alla caduta, e la sete di potere (l'arrogarsi Dio) che il creare produce, da cui deriva la corruzione.
Pensiamo che tra i fabbri, che sono sommi creatori (arti-fex) annoveriamo Aule stesso, Sauron, Feanor, Celebrimbor.
E, con un piccolo inciso, potremmo notare che, Melkor a parte, Aule è il sommo fabbro e suoi allievi sono stai Feanor e Sauron, e anche Saruman era un suo Maiar... Insomma Morgoth escluso, quasi tutti i grandi "caduti" risalgono a Aule. Qualche colpa la deve pur avere, ma non ditelo ai Nani!
Tornando ad essi, i figli di Aule non caddero direttamente, come invece gli Elfi esuli e gli uomini, ma furono invece il prodotto indiretto di una caduta. Infatti è ben noto che non sono una razza di Figli (pensati e creati dai Valar tutti nel loro canto), ma il prodotto dell'iniziativa personale del solo Aule che ha un fine buono, ma assomiglia molto nel suo agire a Morgoth, a Sauron, a Saruman (con la creazione di Balrog, draghi, orchi e Uruk).
La differenza -fondamentale!- e che Aule non cadde, sia perché il suo intento era buono (desiderava l'avvento dei Figli per potergli insegnare), ma soprattutto perché ammise il suo errore, e volse il martello contro la sua creazione, di fatto pentendosi del suo desideri di farsi Dio.
Invece ad esempio Feanor rifiutò di rinunciare ai Silmaril, neanche per far rivivere gli alberi.
Eppure a questo punto è Eru stesso a fermare la mano di Aule: aveva già accettato la sua creazione ed infatti i Nani non aspettavano supini il colpo di maglio del creatore, ma si ritraevano da esso. Eru insomma aveva donato ad essi una propria volontà, cosa che Aule da solo non poteva concedere loro, rendendoli esseri senzienti a tutti gli effetti e non meri "automi".
Potrebbe essere interessante chiedersi dove fosse il luogo in cui avvenne la creazione dei Nani ed il successivo confronto tra Eru e il suo Maiar... Forse che i Nani sono in realtà i primi ad aver calcato parte di Arda? E infatti la condizione che Iluvatar pone per accettarli è che rimangano a dormire fin dopo la comparsa dei Priminati sulla superficie terrestre.

Aule, grato, non può far altro che accettare e pone quindi i Sette Padri dei nani con le rispettive mogli in luoghi remotissimi, da cui emergeranno solo dopo l'avvento degli Elfi.
Quattro delle sette stirpi vengono poste nel lontano oriente, e non avranno parte nella storia della Terra di Mezzo. Esse sono i BLACKLOCKS ("Trecce Nere"), i STONEFEETS ("Piedi di Pietra"), gli IRONFIST ("Pugni d'acciaio") e gli STIFFBEARDS ("Barbefolte").
Tre invece verranno poste ad Occidente ed avranno una parte, più o meno rilevante nella Storia che Tolkien ci ha raccontato: i FIREBEARDS ("Barbe di Fuoco"), che saranno i fondatori di Gabilgathol, i BROADBEAMS ("Tarchiati"), che costruiranno Tumunzahar e, soprattutto, i LONGBEARDS ("Lunghebarbe" o - meglio - "Longobarbi"), che erigeranno Khazad-dum.
[Da notare come NON esistano i DOURHANDS ("Mani arcigne"?), cioè la stirpe di nani "cattivi" presente in LOTRO]

Del monte il trono ora libero abbiamo!
Odi, disperso popolo, il richiamo!
Attraverso le lande qui accorrete!
Amici vuole il Re: non lo lasciamo...

Nessun commento:

Posta un commento