lunedì 18 gennaio 2010

Libri fantasy - Consigli per gli acquisti

In un 2009 pieno di iniziative editoriali diverse ecco alcuni titoli fantasy che personalmente trovo meritino ben più di tanti decantati maghetti e vampirozze che affollano gli scaffali.

3° posto: "L'ultimo canto delle Sirene" - Poul Anderson - Delosbook.
Il libro è edito nel 2007, ma io l'ho trovato per caso e comunque è facilmente reperibile.
Torna in una nuova edizione il classico "The Mermaid's Sons" di uno dei maestri della fantascienza, già a suo tempo uscito nella Fantacollana della Nord col più corretto titolo "I Figli del Tritone".
Le tragiche avventure dei figli di Liri mi hanno catturato con la loro crudeltà, sensualità e profonda tristezza.

2° posto: Jacqueline Carey - "Il Trono e la Stirpe" - Ed. Nord
Quarto volume delle avventure ambientate nell'Europa medievale alternativa degli Angeline. Questa volta al centro della scena c'è Imriel, figlio adottivo dell'anguissette Phoebe, già protagonista dei precedenti volumi, e per la prima volta il libro non è autoconclusivo, ma -pur mettendo molta carne al fuoco- fa da prologo al successivo, con l'azione che si sposta dalla Francia Angeline all'Italia del regno di Tiberium.

1° Posto: Robin Hobb - "La nave del destino" - Fanucci
Robin Hobb è diventata una delle mie autrici preferite con i suoi cicli dei Lungavista, dell'Uomo Ambrato e dei Mercanti di Borgomago, cui questo volume si riferisce (del ciclo del Figlio del Soldato non sono ancora in grado di parlare, in quanto non l'ho ancora iniziato).
Si pone ormai nel mio personale Olimpo, insieme al Professor Tolkien, al David Eddings del "Belgariad", al Turtledove de "La Legione perduta", allo Scott card de "Il Gioco di Ender", a Robert Jordan e a pochi altri.
E finalmente questo libro mi convince pienamente anche del ciclo dei Mercanti di Borgomago, cui finora sentivo mancasse qualcosa.

Mi rendo conto ora a rileggere queste note di come i primi due posti siano occupati da autrici che anche l'anno scorso erano in tali posizioni, segno evidente della qualità del loro lavoro, almeno per i miei gusti.

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